Software
PROCESSO 3: Gestione Istruttoria / P.E.F.
Procedura PEF FIN2000
Step 9
3 - Le garanzie ricevute e LGD (Loss Given Default)
Le analisi successive sono volte a individuare i “fenomeni rilevanti” che segnalano l’insorgere di situazioni critiche, di difficoltà. del cliente. Le garanzie ricevute e LGD (Loss Given Default).
3.1 Premessa
La richiesta dei soci è una richiesta di garanzia a fronte di una specifica operazione finanziaria, quindi le banche di garanzia deve determinare il rischio ponderato dell’operazione specifica. Al richiedente vengono normalmente richieste delle garanzie che possono essere reali e/o personali; ulteriori garanzie possono essere richieste al coobbligato.
La garanzia rilasciata al confidi determina la “LGD” ovvero quella componente dell’esposizione creditizia che presumibilmente non sarà coperta in caso di default. Il rischio mitigato per effetto dell’LGD, al netto della percentuale del confidi trattenuta all’erogazione, pari al 5% dell’erogato e quindi normalmente al 10% della garanzia rilasciata dal confidi determina il rischio ponderato netto dell’operazione che se ha segno negativo quantifica l’extra-rischio, alternativamente col segno positivo determina la percentuale di riserva interna del rischio ponderato netto della specifica operazione.
3.2 Sviluppo applicativo dell’ LGD
Il calcolo dell’LGD prevede:
- Uno scarto di garanzia oggettivo;
- Una percentuale di applicazione relativa all’importo garantito.
Le tre fasce di rating utilizzate dal sistema decisionale per l’erogazione del credito di firma rappresentano l’aggregazione di probabilità di default sottostanti nel modello di rating. E ovvio che per i nuovi clienti la valutazione del merito creditizio non possono tenere conto di una fonte informativa, ossia l’andamento del rapporto con la Confidi 107.
Il rating, una volta assegnato, va essere rivisto una volta all’anno o qualora emergano variazioni significative.
Con il conseguimento del rating nel processo del credito, la discrezionalità del gestore, così come dell’analista fidi, è parziale e viene ben guidata all’interno del modello.
Step 10
4 - Monitoraggio del credito
Una volta erogato il credito, per la Confidi 107 diventa necessario monitorare continuamente le controparti affidate, con l’obiettivo di individuare quelle che presentano delle problematiche, e, successivamente, intervenire su di esse per cercare di prevenire o limitare quanto più possibile le potenziali perdite derivanti da una futura situazione di insolvibilità.
Il processo di monitoraggio è finalizzato all’individuazione preventiva delle controparti problematiche, che vengono raggruppate nella cosiddetta black list, e alla loro osservazione per approfondire nel dettaglio l’opportunità di un intervento.
Il processo di costruzione della black list richiede quindi l’analisi ad alta frequenza, generalmente il mese, delle informazioni disponibili su tutte le controparti in portafoglio. Si tratta chiaramente di un’attività onerosa, per la massa di dati da analizzare per ognuna di esse assoggettandoli ad apposite griglie che individuano per gli indicatori osservati sulle controparti dei valori soglia, oltrepassati i quali la controparte viene messa sotto osservazione.